Esistono due generi di misure in campo lontano: quella gated e non-gated. Quando il microfono non è più così vicino all’altoparlante, come visto per la misura in campo vicino, diventa rilevante il rumore ambientale e la geometria della nostra stanza. Il nostro scopo è fare in modo che la misura sia ad un livello sufficientemente elevato al di sopra del rumore di fondo e, soprattutto, che non rechi traccia delle riflessioni dell’ambiente, catturando solo ciò che viene emesso direttamente dall’altoparlante, in linea retta e senza riflessioni (campo diretto). Il punto di partenza è la risposta all’impulso, ovvero la variazione di pressione sonora nel tempo, dalla quale dovremo selezionare solo quella parte relativa al campo diretto: dovremo quindi escludere tutto quanto succede alla prima riflessione e lasciare che poi Speaker Workshop calcoli, attraverso un’operazione matematica detta trasformata di Fourier, la risposta in frequenza. Tale misura si dice gated (finestrata), e la finestra ci permette proprio di selezionare, attraverso i cosiddetti marcatori, solo quella parte di risposta all’impulso che ci serve.

La misura non-gated in campo lontano, invece, usa tutti i dati compreso la risposta della stanza ed è utile per vedere come gli altoparlanti suoneranno nell'ambiente dove saranno usati, aiutandoci a capire dove meglio disporli.

Nella misura in campo lontano gated il microfono è disposto ad una distanza alla quale il driver assomiglia ad una sorgente puntiforme ed il relativo livello di pressione sonora è inversamente proporzionale alla distanza dal microfono (caduta di 6 dB per ogni raddoppiarsi della distanza); lo standard regola questa distanza ad 1 metro per permettere (quando si misura un diffusore completo) l'integrazione dei vari driver presenti, ossia solitamente ad 1 metro la risposta del woofer e del tweeter si sono sommate in modo che con una singola misurazione si ottiene la risposta complessiva della cassa. Tuttavia quando si esaminano speakers che fanno uso di sorgenti lineari, come i driver in array o a nastro, o con molti altoparlanti per via, la distanza mic-altoparlante è aumentata a 2 metri. Se state esaminando i drivers singolarmente, allora potete usare una qualsiasi distanza che funzioni, ricordandosi però che se è vero che una distanza inferiore ad 1 metro aumenta il rapporto segnale/rumore e massimizza la differenza fra il tempo di volo (il tempo necessario affinché il suono emesso dall’altoparlante giunga al microfono) e quello di arrivo della prima riflessione, generalmente dal pavimento, è anche vero che una distanza ridotta induce il driver a non funzionare da sorgente puntiforme, così che la misura non può essere considerata in campo lontano. È comune usare una distanza uguale a 4-5 volte il diametro del diaframma del driver, ma senza eccedere oltre 1 metro: funziona raramente per le misure anecoiche (gated) perché le riflessioni sono molto vicine al segnale (a meno che abbiate una stanza enorme, in cui le riflessioni del pavimento-soffitto-muro laterale accadono con molto ritardo). Io suggerisco di misurare il DUT a varie distanze, per esempio a 60-80-90-100 centimetri e confrontare le risposte: quando la forma delle curve è simile, significa che siete nel campo lontano, cioè la distanza microfono-baffle è quella giusta. Ora, quando procederete alla misura, il microfono capterà per primo ciò che gli arriva direttamente dall’altoparlante (campo diretto), poi le prime riflessioni, quelle più forti, dalle superfici riflettenti più vicine ed infine il suono che ha subito più riflessioni (campo riverberato). Per ritardare al massimo i suoni riflessi che giungono al mic, è molto importante disporre il DUT al centro della stanza, di modo che tutte le pareti parallele siano ugualmente lontane da esso; io uso collocare la cassa sopra un tavolino per centrarla fra il pavimento ed il soffitto. Inoltre aiuta usare dell'assorbente acustico sul pavimento fra il microfono e l'altoparlante, come pure sull'asta microfonica. Si potrebbe anche collocare la cassa sul pavimento, interponendo dell'assorbente, con gli altoparlanti che guardano il soffitto; io preferisco la posizione verticale che è quella che verrà usata normalmente. In conclusione, con questo tipo di misura otteniamo una risposta in frequenza priva delle riflessioni ambientali, come se fossimo in camera anecoica: il prezzo da pagare è l’impossibilità di misurare le frequenze più basse, che hanno una elevata lunghezza d’onda e richiedono quindi finestre molto lunghe, impossibili da ottenere in un normale ambiente domestico.

Ecco alcune immagini:

 





 

Nelle misure in campo lontano non gated (risposta in ambiente) il microfono viene collocato nel punto d'ascolto, e le casse nella loro disposizione finale.

Incominciamo con la misurazione in campo lontano gated !